Cosa succede se non curi una carie

carie dentale

La carie è tra le patologie dentali più diffuse e, allo stesso tempo, più subdole. Questo poiché nella maggior parte dei casi è asintomatica nelle fasi iniziali, motivo per cui molti pazienti scoprono di averla per caso durante le visite di controllo, rischiando di lasciarle il tempo di progredire silenziosamente fino a diventare un problema serio.

Cos’è la carie e come si forma?

La carie è un’infezione dei tessuti duri del dente causata da batteri della placca che, nutrendosi degli zuccheri nella bocca, producono acidi che erodono smalto e dentina.

La placca inizia a formarsi già dopo aver passato lo spazzolino. I denti vengono rivestiti da una pellicola proteica, che fa da “colla” per i batteri, favorendone l’adesione. Questi si moltiplicano, producendo polisaccaridi e creando la sostanza vischiosa che è appunto la placca. Se non rimossa, può calcificare e trasformarsi in tartaro.

All’inizio la carie si manifesta come una macchia bianca, sintomo della demineralizzazione. Poi, se trascurata, può arrivare alla dentina e alla polpa. I tempi di sviluppo sono molto variabili: in alcune persone peggiora in pochi mesi, in altre richiede anni. Dipende da fattori quali igiene orale, dieta, predisposizione genetica e quantità di saliva.

Quali sono i sintomi?

I sintomi più comuni della carie sono:

  • Fastidio durante la masticazione di cibi zuccherini o acidi
  • Sensibilità accentuata al freddo
  • Macchie sul dente, inizialmente biancastre, poi marroni o nere col progredire dell’infezione
  • Alito cattivo e sapore sgradevole in bocca
  • Cavità visibile sul dente nelle fasi più avanzate
  • Gonfiore gengivale nei casi di infezione estesa

Inizialmente si tratta un’infezione asintomatica, dando solo problemi di fastidio, ma nelle fasi avanzate può diventare un problema non indifferente. Per questo noi di IOS consigliamo di seguire delle piccole azioni preventive per ridurre al minimo il rischio.

Prevenire la carie è meglio che curarla

La prevenzione è la strategia più efficace contro la carie. Alcuni accorgimenti fondamentali da introdurre nella vita quotidiana sono: lavare i denti 3 volte al giorno, possibilmente con dentifricio al fluoro, usare il filo interdentale, limitare il consumo di zuccheri e bevande acide, che fungerebbero da nutrimento per i batteri della placca, ed eseguire sedute di igiene professionale periodiche e sottoporsi a visite di controllo ogni 6-12 mesi, per individuare eventuali carie allo stadio iniziale.

Curare la carie: cosa fa il dentista per te

Esistono diverse tecniche per trattare il dente cariato e sta al dentista stabilire il trattamento giusto per il paziente in base alla gravità della lesione. Tra le tecniche principali troviamo:

  • Otturazione (o piombatura): la rimozione della parte cariata e ricostruzione del dente con resina composita, indicata nei casi meno gravi
  • Intarsio dentale: per le cavità estese, più resistente dell’otturazione
  • Devitalizzazione: necessaria se la carie ha raggiunto la polpa dentale, è la rimozione del nervo infetto del dente
  • Capsula o corona: per i denti molto danneggiati, è la ricostruzione completa con rivestimento in ceramica o zirconia
  • Estrazione: solo nei casi estremi, quando il dente non può più essere salvato

N.B: La carie non può guarire da sola, l’intervento dello specialista è assolutamente consigliato, possibilmente in tempi brevi, in modo da non permettere all’infezione di diffondersi troppo.

Cosa succede se non curo la carie?

Una carie non trattata peggiora inevitabilmente. I rischi principali sono legati nelle prime fasi al dolore crescente e persistente, fino ad arrivare a problemi più gravi e invalidanti come l’infezione della polpa dentale, la formazione di ascessi con gonfiore gengivale e talvolta del viso, fino alla perdita del dente.

Bambini e paura del dentista: come aiutarli a superarla

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Portare i bambini dal dentista può rivelarsi una sfida ardua: i più piccoli spesso provano ansia all’idea di entrare in uno studio dentistico. Vediamo dunque come aiutarli a superare la paura e vivere la visita con serenità.

Chi è il dentista che si occupa dei bambini?

Il dentista dei bambini si chiama pedodontista (o odontoiatra pediatrico). È lo specialista che si occupa della prevenzione e della cura delle patologie dentali dei piccoli pazienti, dallo spuntare dei primi dentini fino all’adolescenza.

La sua figura è fondamentale perché:

  • La bocca dei bambini è più delicata e vulnerabile rispetto a quella degli adulti.
  • Sono più frequenti carie, infezioni e traumi (come fratture o lussazioni).
  • I bambini vivono spesso la visita odontoiatrica con ansia e timore, per cui serve un approccio diverso e più empatico.

Perché i bambini hanno paura del dentista?

Le cause principali sono diverse:

  • Ansia dell’ignoto: i piccoli non sanno cosa aspettarsi e ciò che non si conosce genera paura.
  • Racconti negativi: esperienze altrui o rappresentazioni dei dentisti nei cartoni animati possono creare aspettative sbagliate.
  • Esperienze passate traumatiche: una visita dolorosa o poco empatica può lasciare un brutto ricordo e scoraggiare il ritorno.

Come aiutarli a superare la paura: il compito dello specialista

I bambini hanno bisogno di sentirsi al sicuro e di sapere in anticipo cosa accadrà.

Per questo, in IOS:

  • Dedichiamo tempo a spiegare ogni passaggio con parole semplici e comprensibili.
  • Creiamo un rapporto di fiducia con i piccoli pazienti.
  • Progettiamo la clinica a misura di bambino, con colori vivaci, giochi in sala d’attesa, arredi allegri e musica rilassante.

L’obiettivo è trasformare la visita in un’esperienza positiva, non in una fonte di paura.

Quale deve essere il ruolo dei genitori?

I bambini osservano e imitano i genitori. Se mamma e papà mostrano fiducia e serenità, il piccolo si sentirà più tranquillo. Se invece trasmettono ansia, la situazione peggiorerà.

Due consigli utili per preparare i bambini a casa:

  • Libri, cartoni e video educativi: presentare il dentista in modo positivo e rassicurante.
  • Premiare il bambino dopo la visita: un piccolo regalo o un’attività piacevole rafforzano l’esperienza positiva e creano un ricordo felice.

Quando iniziare a portare i bambini dal dentista?

Secondo l’American Academy of Pediatric Dentistry (AAPD) e la Società Italiana di Odontoiatria Infantile (SIOI):

  • La prima visita dovrebbe avvenire entro il primo anno di vita,
  • e comunque non oltre sei mesi dalla comparsa del primo dentino.

Questo consente di:

  • intercettare eventuali problemi di dentizione,
  • correggere abitudini scorrette legate a ciuccio e biberon,
  • abituare da subito il bambino a considerare lo studio dentistico come un luogo familiare e positivo.

Aiutare i bambini a superare la paura del dentista significa unire le competenze dello specialista, l’empatia dei genitori e un approccio studiato per il benessere dei piccoli. Così, ogni visita può trasformarsi da momento di ansia a esperienza di crescita.

Gengive che sanguinano? proteggi la salute di tutto il corpo

eugenio longo
eugenio longo

Prof. AC Eugenio Longo – IOS Lecce

Le gengive che sanguinano oltre ad essere un fastidioso problema orale, possono rappresentare un importante campanello d’allarme per la salute generale. Spesso sottovalutiamo i segnali che il nostro corpo ci invia, e il sanguinamento gengivale è uno di questi. Ma sapete che questa condizione può essere collegata a problemi cardiovascolari e persino a squilibri ormonali?

Presso il nostro studio odontostomatologico IOS Lecce, ci occupiamo di molto più che della salute dei denti. Crediamo nella prevenzione come strumento per proteggere non solo il sorriso, ma l’intero organismo.

Perché le gengive sanguinano?

Il sanguinamento gengivale è il sintomo più comune della gengivite, una condizione che, se trascurata, può evolvere in parodontite. Quest’ultima mette a rischio i denti e compromette anche i tessuti che li supportano, portando nei casi più gravi alla perdita dentale. Tuttavia, le conseguenze non si fermano qui.

Le infezioni gengivali croniche rilasciano batteri nel flusso sanguigno, provocando una risposta infiammatoria sistemica. Questo può avere un impatto diretto su organi vitali, aumentando il rischio di malattie cardiache, diabete e persino complicazioni durante la gravidanza.

Gengive e salute cardiovascolare: una connessione diretta

La scienza ha dimostrato che c’è una stretta relazione tra la salute orale e quella cardiovascolare. I batteri responsabili delle infezioni gengivali possono contribuire alla formazione di placche aterosclerotiche, restringendo i vasi sanguigni e aumentando il rischio di infarti e ictus.

È fondamentale quindi, non ignorare il sanguinamento gengivale, considerandolo solo un problema locale. Una corretta igiene orale, insieme a controlli regolari, è  il primo passo per prevenire problemi più seri.

L’impatto sugli ormoni e sulle gravidanze

Nelle donne, le infiammazioni gengivali possono interferire con l’equilibrio ormonale, influenzando negativamente la fertilità e aumentando il rischio di complicanze durante la gravidanza. È quindi essenziale che le donne in gravidanza o che pianificano una gravidanza prestino particolare attenzione alla salute orale ancor più che gli uomini.

La prevenzione inizia oggi

Come professionisti della salute orale presso IOS Lecce, il nostro obiettivo è educare e guidare i pazienti verso una gestione consapevole della propria salute. Il trattamento tempestivo della gengivite non solo preserva la bocca, ma protegge anche la salute generale.

Ricorda: gengive sane sono la base di un corpo sano. Non aspettare che il problema peggiori.

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